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Superbonus 110 : Nuove strette sulle Cessioni dei crediti

Il decreto è ancora da definire, ma cambieranno ancora le regole su bonus e superbonus. Si prevede uno sblocco della cessione multipla dei crediti, ma solo a istituti vigilati dalla Banca d'Italia, fino a un limite di tre volte, con l'introduzione di un "bollino anti-frode".


L’obiettivo è mettere un freno alle truffe attorno alle cessioni dei crediti, che potrebbero costare allo Stato oltre 4 miliardi di euro. Nella tabella presentata dall'Agenzia delle Entrate, durante l'audizione, relativa alle percentuali delle frodi nell'ambito delle cessioni dei crediti d'imposta è evidente che la maggior parte di queste si sono verificate con il bonus facciate, mentre solo il 3% di esse coinvolge il Superbonus.



La stretta introdotta da Draghi, riguardo la cessione unica del credito ad un solo ente, non è piaciuta alle forze politiche e agli imprenditori edili, in molti casi si sono trovati a non poter più cedere il proprio credito alle banche per finanziare i lavori. Si prevede un ritorno al passato, ma con un’introduzione di massimali per evitare le truffe.


Una delle ipotesi è quella di consentire "non una sola cessione, ma 2 o 3 cessioni" e "attribuire un codice a ogni operazione”.


Come cambieranno le regole

La cessione dei crediti dovrebbe tornare fino a un massimo di tre volte e solo a banche o intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia, come richiesto da varie forze politiche. Inoltre verrà introdotto un bollino antifrode, ovvero un codice identificativo di ogni operazione di cessione. In questo modo l’Agenzia delle Entrate dovrebbe riuscire a individuare il primo titolare del credito.


Il trucco più utilizzato dai truffatori è stata proprio la cessione a ripetizione dei crediti fiscali a più soggetti. Generato un credito falsario, veniva ceduto più volte, questo rendeva impossibile risalire al primo titolare del credito.


"Su un depliant delle Poste c'è scritto che non è necessario fare nessuna documentazione, che è sufficiente verificare di essere titolari del credito. Se ci troviamo in questa situazione è perché si è voluto costruire una sistema con pochissimi controlli”, osserva il premier Draghi.

La stretta introdotta ha bloccato questo meccanismo, ma svalorizzando l’appetibilità dei bonus. L'esecutivo dovrebbe intervenire con un nuovo decreto.





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