Il nuovo decreto MiTE snellisce le procedure e uniforma la regolamentazioni delle installazioni di sonde geotermiche, a livello nazionale, per incentivare l'installazione di energie da fonti rinnovabili.
Il provvedimento firmato il 30 settembre 2022, dal Ministero della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.241, in vigore dal 15 ottobre 2022.
“Prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, destinata al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici e misure di semplificazione per l’installazione dei predetti impianti”
Il nuovo decreto per l’installazione delle sonde geotermiche nasce dalla richiesta del Consiglio Nazionale dei Geologi, dopo aver manifestato la necessità di ricorrere tempestivamente a nuove forme di energia provenienti da fonti rinnovabili.
Inoltre si introduce la possibilità di usufruire delle agevolazioni statali, compreso il Superbonus 110%, per l’installazione delle sonde geotermiche, vista la correlazione del Nuovo Decreto al Decreto Energia - DL N.17/2022.
Impianti geotermici uguali in tutta Italia
Un impianto geotermico è alimentato dall’energia immagazzinata nel terreno, sotto la crosta terrestre, si tratta di un’energia da fonte rinnovabile.
Il decreto si applica alle piccole utilizzazioni locali con impianti di potenza inferiore a 2 MW, che scambiano esclusivamente energia termica con il terreno, mediante un fluido vettore che circola nell’impianto immerso nel terreno, senza scambi di fluidi con il sottosuolo o con le acque di falda.
In Edilizia libera viene disciplinata l’istallazione delle sonde geotermiche inferiori ai 50 kW e 80 metri di profondità, oltre ad una procedura abilitativa semplificata fino a 100 kW e 170 metri di profondità.
Il provvedimento uniforma le regole per l’installazione dell’impianto geotermico in tutto il territorio nazionale, evitando rallentamenti o limitazioni che frenano la transizione ecologica.
Perforazione: Prescrizioni tecniche
La progettazione e la direzione lavori degli impianti a circuito chiuso prevede un test di risposta termica, prova sperimentale per rilevare le proprietà di scambio termico nel sottosuolo, indispensabile per il corretto dimensionamento delle sonde geotermiche, per gli impianti con potenza termica superiore da 50 kW a 100 kW.
Mentre per gli impianti geotermici fino a 50 kW, sarà possibile dedurre i parametri termici da dati di letteratura o da stratigrafie già disponibili dell’area interessata.
La direzione lavori del cantiere di perforazione dovrà essere affidata obbligatoriamente a un professionista abilitato, competente circa gli aspetti geologici, idrogeologici, ambientali e degli eventuali impatti termici sul sottosuolo.
La richiesta dei Geologi
La geotermia è una delle energie rinnovabili più efficienti, purtroppo sottovalutata e poco conosciuta, un’importante energia alternativa caratterizzata da continuità, programmabilità ed elevata sostenibilità.
“La geotermia attende il decreto ministeriale per la disciplina delle piccole utilizzazioni geotermiche, che le consenta di contribuire alla riduzione della dipendenza estera da fonti fossili in tempi rapidi: perché tale decreto è ancora fermo?”
Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Arcangelo Francesco Violo
Il Consiglio ha sottolineato la necessità di un provvedimento immediato per incentivare lo sviluppo della geotermia, una fonte rinnovabile ottima per la produzione di energia elettrica e le applicazioni termiche, per un notevole risparmio energetico ed economico. Risulta fondamentale il decreto per definire delle regole a livello nazionale e garantire l’installazione fino ad 1 milione di impianti in ambito locale.
Comments