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Piano per l'autonomia dal GAS RUSSO ed Estero: Superbonus 110%

Quanto gas importiamo?

L'Italia importa quasi tutto il gas che consuma. Nel nostro paese 17,5 milioni di abitazioni (su 26 milioni) utilizzano caldaie a gas per il riscaldamento. Il 95,6% del gas di cui abbiamo bisogno arriva dall'estero, importiamo 72,75 miliardi di metri cubi di gas naturale.

L'Italia importa gas dalla Russia (38,2%), dall'Algeria (27,8%), dall'Azerbaijan (9,5%), dalla Libia (4,2%) e per il 2,9% dal Nord Europa (nello specifico da Norvegia e Olanda). Il gas arriva in Italia in due modi: tramite gasdotti o grazie alle navi.


Situazioni straordinarie richiedono interventi straordinari

L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia rende necessaria l’adozione di misure d’impatto e al tempo stesso proiettate al futuro.


Il governo ha stretto un accordo con il Congo per la fornitura di gas naturale liquefatto, chiudendo i rapporti con la Russia, anche se per il nostro paese non rappresenta una soluzione definitiva per ottenere l’indipendenza energetica dal gas estero d’importazione.


Chi rischia di più se si interrompono le forniture di Gas dalla Russia?

La Russia fornisce circa il 40-45% del gas importato nell'Unione Europea. Il nostro Paese, a livello Ue, è quello che ha la quota più elevata di gas nel mix energetico complessivo, il 40% considerando una dipendenza dalle importazioni del 93-94% (dati del 2020-2021).

I 27 paesi dell'Ue stanno lavorando per uscire dal gas russo, ma questo sforzo, secondo gli analisti, richiederà diversi anni.


Stiamo sprecando mesi preziosi che potrebbero essere utilizzati per preparare, finanziare e investire nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre la domanda energetica delle famiglie e delle aziende per la prossima stagione di riscaldamento.


La soluzione più rapida per una vera indipendenza energetica è diminuire il nostro fabbisogno energetico, aumentando il rendimento energetico delle nostre abitazioni, con l’isolamento termico e il basso consumo di energie.

In Italia, l’ agevolazione del Superbonus 110% dà la possibilità di riqualificare la propria abitazione e diminuire la domanda di energetica, l’incentivo accelera un processo che diversamente sarebbe interminabile.


Qual’è la maniera più rapida per isolarci dal Gas Russo ed Estero?

Diminuire il fabbisogno energetico. Considerando che importiamo dalla Russia circa il 40% del gas di cui abbiamo bisogno, se diminuiamo la domanda, la percentuale si abbassa e diventa più facile spalmarla fra gli altri fornitori, senza sostenere costi esageratamente elevati.


Prorogare le agevolazioni per interventi edilizi finalizzati al risparmio energetico, come il Superbonus 110%, è il punto di partenza per ottenere un’indipendenza energetica nazionale.


Riqualificare ogni anno il 3% del patrimonio edilizio, a partire dalle case con classi energetiche E-G, può portare l’attuale media di consumo di energia finale termica da 136 a 50 kWh/m2/anno, consentendo di arrivare a tagliare i consumi di gas di oltre 5,4 miliardi di metri cubi all’anno, entro il 2025.


Le proposte Legambiente Kyoto Club

Legambiente e Kyoto Club rilanciano una serie di proposte per accelerare questo processo di decarbonizzazione:

  1. Riformare l’Ecobonus: interventi che riducono i fabbisogni energetici degli edifici, includendo tecnologie per l’autoproduzione da fonti rinnovabili.

  2. Prevedere nell’arco di tre anni la progressiva eliminazione delle agevolazioni IVA e accise su gas.

  3. Progressiva decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento degli edifici con divieto per l’installazione delle caldaie a gas nei nuovi interventi edilizi (2024) sostituendole con l’installazione di pompe di calore integrate con fonti rinnovabili.


I consigli di Nova Engineering Project per accelerare l'indipendenza energetica dell'Italia

  1. Divieto di installare le caldaie a gas (come sosteneva l’UE), utilizzando solo pompe di calore o microcogeneratori ad alta efficienza per il riscaldamento domestico.

  2. Portare il riscaldamento a 19° ed il raffrescamento a 27°.

  3. Istituire delle tariffe orarie ( aggiornabili) sia per l’acquisto che per la vendita dell’energia elettrica.

Rinnovabili, riduzione dei consumi ed efficienza energetica sono la soluzione per la nostra economia e mantenere i nostri principi democratici.

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