top of page

Piemonte: soluzioni concrete al blocco delle cessioni dei crediti edilizi

Il Superbonus 110% si è rilevato una trappola per imprese e professionisti, nato come agevolazione per accelerare la transizione energetica e ridurre le emissioni di Co2 in Italia, è stato soggetto di continue modifiche in corso d’opera, che hanno messo a dura prova i professionisti e le imprese coinvolte nelle riqualificazioni energetiche degli edifici. Una misura che si è rilevata inizialmente efficace per creare un cambiamento nel patrimonio immobiliare italiano, incentivare gli interventi di natura ecosostenibile è fondamentale in un paese con un patrimonio edilizio come l’Italia.


Il Superbonus 110% è un’agevolazione nata per accelerare la transizione energetica del patrimonio immobiliare italiano, ma banche e poste hanno bloccato e rallentato l’acquisto dei crediti d’imposta, lasciando cittadini e professionisti nell’incertezza.


Il Bonus Facciate è la causa di ogni modifica apportata al Superbonus 110%. Il Bonus Facciate, nato senza limiti di spesa e controlli, ha creato un record di frodi singolare, per evitare che si ripetesse la medesima situazione, sono state apportate una serie interminabile di modifiche all’agevolazione del Superbonus 110%. I continui cambiamenti del provvedimento al 110% hanno generato situazioni di enorme disagio per i cantieri avviati, che non hanno permesso di proseguire con gli interventi, il disagio è evidente dai ponteggi fermi in mezzo alle città da mesi, dove l’attività è lontana dal ricominciare.


Superbonus 110%: colpevole della crescita del Pil

Il Superbonus ha dato una grande scossa all’economia italiana, alzando il Pil al 3,2% per il 2022, superando l’ 1,7% del 2019, tornando ad un valore vicino alla media nazionale. Ma le continue modifiche hanno reso il Superbonus una trappola di ponteggi, il blocco dei crediti d’imposta ha dato vita ad una situazione disagevole per cittadini e aziende italiane.


Sono 90 mila i cantieri edili bloccati e 15 miliardi di euro di crediti fiscali congelati, rischiano il fallimento 25 mila imprese, lasciando a casa 130 mila operai. I professionisti e le imprese richiedono un provvedimento che sblocchi i finanziamenti e permetta di completare almeno i lavori iniziati.


Piemonte fa da sé: acquista fino a 50milioni in crediti

Il Piemonte decide di intervenire con una soluzione concreta al blocco dei crediti d’imposta. La regione Piemonte acquisterà crediti d’imposta per un importo pari a 50 milioni annui, da parte di banche o intermediari finanziari. Un provvedimento che può essere ripetuto ogni anno, come prevede l’articolo presente nel disegno di legge per la Legge di Stabilità 2023, che sarà approvata definitivamente in primavera.


I crediti acquistati dal Piemonte andranno a compensare gli oneri fiscali da parte dell’ente nei confronti dello stato. Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte, guiderà questo provvedimento che è già in atto nella provincia di Treviso e in Sardegna, mentre la Basilicata ha annunciato di volere seguire le tracce del Piemonte, sostenendo i suoi cittadini e professionisti del territorio.



bottom of page