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Case Green: l’approvazione dell’Ue, cosa cambia in Italia?

La direttiva dell’Ue fissa i nuovi obiettivi di efficienza energetica per gli edifici di tutta Europa. E’ stata approvata in prima lettura dal Parlamento la proposta ‘Case Green’, che fissa l’obbligo di passaggio alla classe energetica D per tutte le abitazioni.


Cosa cosa comporta questa scelta per l’Italia?

Il Parlamento europeo si è espresso favorevole riguardo l’obbligo di ristrutturazione delle case per raggiungere la classe energetica D entro il 2033.

Nonostante il governo italiano continui a dichiararsi contrario: il Governo Meloni, assieme ad Ance e Confedilizia, parla di “obiettivi troppo stringenti da raggiungere in poco tempo, senza fondi europei e con una forza lavoro limitata per sostenere la maxi opera di efficientamento energetico.”


Cosa prevede la direttiva?

La direttiva UE è stata creata per ridurre le emissioni inquinanti causate dagli edifici e dalle abitazioni, responsabili di oltre un terzo delle emissioni a effetto serra nell’Unione Europea. Attualmente, gli edifici sono classificati in base al loro impatto energetico e ambientale, e in Italia il 74% delle proprietà immobiliari è classificato con una classe inferiore alla D, mentre il 60% ha una classe inferiore alla E.


Il Parlamento europeo ha stabilito che entro il 2030 gli edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, ed entro il 2033 la classe D, la neutralità energetica assoluta dovrà essere raggiunta entro il 2050.

Gli edifici non residenziali e quelli pubblici dovranno raggiungere rispettivamente gli stessi obiettivi entro il 2027 e il 2030. Inoltre, il Parlamento europeo ha stabilito che i miglioramenti delle prestazioni energetiche dovranno essere effettuati al momento dell'ingresso di un nuovo inquilino, al momento della vendita o della ristrutturazione dell'edificio.

Italia e Bonus

In Italia al momento la questione Bonus edilizi è fortemente in bilico, lo si nota dal ridimensionamento repentino del Superbonus 110% in Superbonus 90% senza più la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. Allora quali sono gli incentivi sui quali il cittadino può fare affidamento, senza subire danni economici, in vista della riqualificazione energetica degli edifici?


  1. Bonus ristrutturazione detrazione del 50% sul costo degli interventi di manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione e restauro. Anche le spese relative all'intervento di manutenzione ordinaria sulle parti comuni del condominio rientrano nel contributo.

  2. Ecobonus detrazione del 50% o 65%, in alcuni casi può arrivare fino all’85%, per interventi finalizzati al miglioramento energetico dell'abitazione. Sono comprese le spese per i lavori di risparmio energetico e le prestazioni necessarie per ottenere la certificazione energetica.

  3. Sismabonus detrazione del 90% con un tetto di spesa massima di 96.000 euro. Questo incentivo è riservato per gli interventi antisismici generici, riduzione del rischio sismico di una o due classi (anche sulle parti comuni dei condomini), demolizione e ricostruzione di edifici per abbassare il rischio, effettuati da imprese edilizie. Gli interventi devono contribuire alla riduzione del rischio sismico e le abitazioni devono trovarsi in una zona sismica 1, 2 o 3.


Scarica la tabella con tutti i Bonus e le detrazioni previste per il 2023!

BONUS 2023
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